SpaceX non è una public company, cioè non è una società quotata in Borsa. Non sta nemmeno raccogliendo fondi dagli investitori in alcun altro modo, ad esempio attraverso il crowdfunding o altri strumenti.
Questo significa che al momento non è possibile comprare azioni SpaceX, ma ci sono delle ottime alternative che dovresti considerare per investire sull’economia dello spazio.
Il CEO di SpaceX, il celebre Elon Musk, ha già dichiarato di non avere alcun piano nel futuro immediato per quotare in Borsa l’azienda. La sua motivazione è semplice: gli azionisti vorrebbero vedere profitti e ritorni a breve termine, ma questo non è il suo piano. SpaceX non opera secondo la logica del profitto, almeno al momento, e ci potrebbero volere anni prima di bilanciare i costi con i ricavi.
Da Astra Space a Rocket Lab, tuttavia, ci sono altre aziende che si sono già quotate in Borsa con successo. Alcune di queste sono dirette rivali di SpaceX, mentre altre si occupano di economia dello spazio ma da un’altra prospettiva. Nel 2022 è anche prevista la quotazione di Starlink, la società dello stesso Elon Musk che attraverso una rete di satelliti punta a portare la connessione internet a banda larga in tutto il mondo.
Oltre a esserci delle azioni alternative interessanti da valutare, ci sono anche delle piattaforme molto convenienti per comprare azioni in autonomia.
Ne parleremo in dettaglio nel corso della guida, ma ti consigliamo di dare un’occhiata a eToro (clicca qui per il sito ufficiale) perché permette di investire su tutte le azioni quotate negli Stati Uniti senza pagare nemmeno un centesimo in commissioni.
Indice
Perché SpaceX non è quotata in Borsa?
La quotazione in Borsa, per ogni azienda, ha i suoi pro e i suoi contro. Da una parte aiuta la società a raccogliere i capitali con cui finanziare la ricerca e lo sviluppo, il marketing, le assunzioni e l’espansione del business in generale; dall’altra parte, però, gli azionisti si aspettano che il loro titolo valga di più nel corso del tempo e/o che stacchi dei dividendi.
Per staccare un dividendo o per aumentare di valore, una società deve aumentare il suo fatturato e il suo utile netto di anno in anno.
La maggior parte delle imprese private opera secondo questa logica, puntando a vendere sempre di più e abbassando i costi nel corso del tempo. Questo è ciò che fanno Tesla e Amazon, ad esempio, ma non è quello che fa SpaceX.
La missione di SpaceX è portare la vita umana su Marte. Tutto il resto è transitorio ed è un modo per finanziare questa missione. Il fatto di ricevere soldi dalle agenzie spaziali per alcuni progetti è utile a investire sulla tecnologia di cui l’azienda necessiterebbe comunque nel suo percorso verso la vita marziana. Elon Musk sta cercando di lasciare un impatto, un’impronta, qualcosa che vada oltre il semplice business.
D’altronde è l’unica cosa che manca a un imprenditore che a tratti (a seconda delle oscillazioni di Borsa) è l’uomo più ricco al mondo. Non altri soldi, ma altri modi per lasciare un segno. Portare la vita su Marte è qualcosa di cui la storia si ricorderà, ma potrebbe benissimo essere un salasso sul fronte economico.
Migliori azioni da comprare al posto di SpaceX
Il fatto che Elon Musk sia così tanto visionario e abbia deciso di slegare SpaceX dalle aspettative degli azionisti non significa che tu non possa investire comunque su questo settore. Oggi l’economia dello spazio vale già triliardi di dollari ed è un mercato in cui le aziende possono generare un profitto. Per questo ci sono altre società che, se sei interessato all’espansione dell’economia spaziale, dovresti valutare.
Non sono soltanto aziende che si occupano di razzi e navicelle spaziali come SpaceX. Ci sono tantissimi attori in questa filiera: chi produce satelliti, chi li opera, chi fornisce componenti, chi si occupa di ingegneria per conto di terzi e chi crea rover, laboratori di sperimentazione, tute spaziali e altri materiali fondamentali da trasportare in un viaggio fuori dall’atmosfera terrestre.
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#1 Rocket Lab
Rocket Lab (NASDAQ:RKLB) è attualmente la rivale numero uno di SpaceX in tutte le principali gare all’appalto di contratti con le agenzie spaziali. La società è stata fondata in Nuova Zelanda da Peter Beck, che molti ritengono essere all’altezza dello stesso Elon Musk. La società si occupa di lanciare piccoli vettori spaziali per conto sia di aziende private che di agenzie governative e militari.
La specialità di Rocket Lab è il lancio di piccoli satelliti attraverso i suoi razzi. Non solo la società ne ha già portati a decine nella bassa orbita terrestre, ma il suo tasso di successo è invidiabile.
Prima di avere delle società specializzate, questi carichi più piccoli dovevano essere portati in orbita come secondary payloads. Significa che venivano raggruppati su lanci di razzi più grandi, che avevano come obiettivo primario qualche altro satellite. Il tasso di successo era di conseguenza piuttosto basso, perché tutta la missione è orientata al carico principale e alla sua orbita.
Rocket Lab ha cambiato questo paradigma, costruendo dei razzi sufficientemente piccoli, efficienti ed economici da giustificare il lancio dedicato di piccoli satelliti. Il razzo che viene utilizzato attualmente per queste missioni è Electron, che ha già portato (a oggi, 18 dicembre 2021) ben 107 satelliti nella loro orbita desiderata. Gran parte del razzo viene recuperata attraverso un sistema che lo riporta in sicurezza su una piattaforma galleggiante.
Ora l’ambizione di Rocket Lab è cresciuta: il nuovo razzo Neutron è grande e destinato a fare missioni molto più lunghe. Potrà arrivare fino alla Luna o Marte e supportare anche il volo con umani. L’obiettivo principale rimane comunque utilizzarlo per portare in orbita le costellazioni di satelliti, per le quali si prevede un aumento importante della domanda negli anni a venire.
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Abbiamo già fatto un piccolo accenno a Starlink, società non ancora quotata in Borsa ma che dovrebbe diventarlo nel corso del 2022. Starlink è un’altra creazione di Elon Musk che ha strettamente a che fare con l’economia dello spazio.
Il business si basa sulla possibilità di offrire una connessione veloce in tutto il mondo, anche nelle zone rurali dove potrebbero volerci decenni prima di portare la fibra ottica. La maggior parte della popolazione del mondo vive al di fuori dei grandi centri abitati o in nazioni che non possono permettersi grandi investimenti in infrastrutture. Ma oggi internet è diventato un bene essenziale per lo sviluppo economico e culturale di una società, per cui esiste un problema e Starlink lo vuole risolvere.
Attraverso una costellazione formata da migliaia di satelliti, l’azienda riuscirà a fornire internet via satellite in tutto il mondo. Per lo meno, l’obiettivo è questo. Attualmente ci sono già 140.000 clienti che pagano l’abbonamento a Starlink: questo prevede di pagare 499$ per l’installazione iniziale della parabola e 99$ al mese per il servizio.
Sicuramente non è un servizio accessibile a tutti, specie nei paesi meno ricchi, ma per i clienti business e per le realtà governative in località remote si rivela estremamente utile. A questo prezzo si ottiene una connessione tra 100 e 200 MBs, con latenza intorno ai 20 millisecondi. Ideale per tutte le attività, anche quelle che richiedono una larghezza di banda elevata.
Non è ancora ufficiale la data dell’IPO, ma è molto probabile che questa avvenga nel 2022 con una valutazione di 70-80 miliardi di dollari.
#3 Astra Space
Astra Space (NASDAQ:ASTR) è una società americana specializzata nel trasporto in orbita di piccoli satelliti. Serve, nello specifico, il mercato che necessita di trasportare satelliti inferiori a 500 kg di peso nella bassa orbita terrestre. In questa categoria si collocano tutti i principali satelliti commerciali, specialmente quelli di aziende private per la tv satellitare o per le costellazioni di satelliti.
La missione è molto simile a quella di Rocket Lab, ma il mercato attualmente ha molta domanda e poca offerta. Per questo riteniamo che ci sia ampiamente spazio per entrambe, soprattutto in questa fase iniziale dell’economia dello spazio.
Mentre Rocket Lab è una società più consolidata, Astra Space attualmente ha lanciato con successo solo un razzo in orbita. Bisogna però riconoscerle il merito di essere stata la prima azienda a raggiungere lo spazio nei suoi primi 5 anni di attività. Questo fa ben sperare per la giovane realtà statunitense, che oltre alla riuscita delle missioni ha molto a cuore i costi.
Il cuore dello sviluppo dell’economia spaziale, al momento, è proprio questo: riuscire a tenere bassi i costi. Qui Astra sta sviluppando delle soluzioni di eccellenza, sostituendo con crescente successo i tipici materiali molto costosi dell’industria spaziale con alternative più economiche.
#4 Virgin Galactic
Altro progetto nato dalla Billionaire Space Race, la corsa dei miliardari alla conquista dello spazio. Questa volta è Richard Branson, iconico fondatore del marchio Virgin, ad aver lanciato il progetto. Il suo è un progetto molto diverso da quelli che abbiamo presentato fino a qui, in quanto si basa sull’esplorazione spaziale come servizio turistico. L’obiettivo di Virgin Galactic è trasportare persone fuori dall’atmosfera terrestre per vivere un’esperienza indimenticabile.
La società è già quotata in Borsa, stavolta sul New York Stock Exchange (NYSE: SPCE). Nel 2021 ha completato il suo primo lancio sperimentale di successo, trasportando nello spazio un piccolo gruppo di passeggeri tra cui lo stesso Richard Branson. Per il 2022 sono programmati altri due lanci di prova, in modo da convalidare definitivamente la bontà dei sistemi di lancio.
Terminata questa fase di collaudo, nel 2022 è previsto il lancio del servizio su scala commerciale. Comprare i biglietti non sarà diverso da prenotare qualunque altro viaggio aereo, ma le emozioni a bordo saranno decisamente diverse.
Il problema sarà riuscire a mantenere un margine di profitto con i prezzi che possono essere disposti a pagare i clienti privati per volare nello spazio. Le persone che potranno permettersi il servizio saranno probabilmente nello 0,1% dei più ricchi della popolazione mondiale, quindi anche quelle meno incentivate a rischiare la vita in un viaggio fuori dall’atmosfera.
#5 Boeing
Boeing (NYSE: BA) è un’azienda tradizionalmente legata al mondo dell’aviazione. Da tempo, però, le sue ambizioni si spingono anche al di fuori dell’atmosfera terrestre. La società ha già presentato diversi progetti spaziali di successo e ha un’esperienza talmente grande nel campo dell’aviazione che sarebbe sbagliato sottovalutare la sua capacità di competere.
La navicella spaziale CST-100 Starliner di Boeing è già in grado di riportare con successo astronauti di stanza sulla Stazione Spaziale Internazionale sul suolo statunitense. Inoltre l’azienda è uno dei principali produttori di satelliti e componistica al mondo. Molte delle migliori tecnologie per la connessione a banda larga tra la terra e lo spazio sono state realizzate proprio da Boeing.
La società sta già partecipando attivamente anche al progetto Artemis, il grande progetto della NASA nel presente. Oltre al ritorno di personale umano sulla Luna, questo progetto mira a creare una base stabile tra Terra e Luna che possa fungere da “passaggio intermedio” per le missioni future anche verso Marte. Boeing è già stata incaricata di progettare un Gateway, cioè una base stabile tra Luna e Terra, proprio come parte del progetto Artemis.
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Blacksky Technology Inc (NYSE: BKSY) è una società che progetta e opera una rete di satelliti destinati alla raccolta di informazioni e al monitoraggio della Terra. Attraverso le nuove tecnologie IoT e ai sensori sempre più efficaci, monitorare la Terra dallo spazio permette di ottenere informazioni sempre più preziose, precise e accurate.
Le aziende possono poi decidere di commissionare a Blacksky la raccolta di alcuni tipi di dati. Una società specializzata nel trading di materie prime, ad esempio, potrebbe chiedere a Blacksky di monitorare l’attività di estrazione mineraria attraverso i suoi satelliti. In questo caso potrebbe prevedere l’offerta di mercato e di conseguenza anticipare i movimenti dei prezzi.
Ci sono tantissime applicazioni commerciali per una tecnologia di questo genere. Pensiamo, ad esempio, alle agenzie governative che potrebbero usarla per identificare costruzioni abusive o movimenti militari da parte di un’altra nazione. Oppure pensiamo a come sarebbe più facile identificare il luogo di un incidente aereo e pianificare i soccorsi di conseguenza.
Le azioni Blacksky hanno avuto una corsa ribassista nel primo semestre successivo alla quotazione in Borsa. Ma la tecnologia di base è molto buona e le applicazioni commerciali non mancano, per cui potrebbe essere un buon momento per comprare il titolo in sconto.
#7 MAXAR Technologies
Una delle imprese più storiche nell’economia dello spazio è Maxar Technologies (NYSE: MAXR). Maxar è in grado di offrire molte soluzioni di valore alle aziende, sia attraverso prodotti su misura che attraverso la rete di satelliti già lanciata in orbita dalla società.
Normalmente i satelliti non vengono progettati da zero, ma si parte da un’infrastruttura di base che rimane grossomodo standard nel corso del tempo. Dal 1980 a oggi, l’infrastruttura più utilizzata per il lancio di satelliti dedicati alle telecomunicazioni è stata costruita proprio da Maxar. La società può anche produrre satelliti su misura per conto dei clienti che lo richiedono.
Inoltre, in modo simile a Blacksky, anche Maxar ha la sua rete di satelliti che monitorano la Terra. Oltre a scattare delle immagini, Maxar è anche in grado di elaborarle. Già molte aziende utilizzano il servizio: i grandi pescherecci, ad esempio, possono richiedere una mappatura delle precipitazioni in avvicinamento e delle temperature superficiali dell’acqua. In questo modo è possibile prevedere dove si troverà la maggiore quantità di pesci.
Un altro settore che viene servito da Maxar è l’industria mineraria. I satelliti possono trovare tracce superficiali di depositi sotterranei di minerali di valore, aiutando le aziende a costruire miniere in punti redditizi e a monitorare il loro impatto sull’ambiente.
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ETF legati allo spazio: esistono?
Se non vuoi scegliere direttamente dei titoli collegati allo spazio, puoi direttamente puntare su un ETF. Gli ETF sono diventati uno degli strumenti finanziari più popolari in assoluto per gli investitori al dettaglio. Ti permettono di diversificare l’investimento su più azioni o obbligazioni, acquistando una singola quota. In questo modo anche con pochi capitali è possibile costruire portafogli diversificati e bilanciati.
Gli ETF si limitano a replicare passivamente la performance di un indice, a differenza dei fondi a gestione attiva che tentano di battere l’indice di riferimento. Per questo solitamente hanno costi molto più bassi di gestione; sono anche quotati in Borsa, per cui il loro mercato è molto liquido ed è facile tanto vendere quanto comprare delle quote.
Ci due diversi ETF interessanti legati allo spazio:
- ARK Space Exploration e Innovation
- Procure Space ETF Ucits
Il primo è un ETF creato da ARK, società nota per essere estremamente attiva nel mercato dei fondi a gestione passiva. Soprattutto nei fondi a gestione passiva che hanno a che fare con l’innovazione e con le aziende growth, quelle più connesse al settore dello spazio.
Il secondo è un ETF interessante soprattutto perché vanta l’etichetta Ucits. Significa che rispetta tutti i parametri di un fondo a gestione passiva in Europa, quindi è più semplice da dichiarare e la tassazione è più bassa rispetto ai fondi non Ucits.
Investire sullo spazio conviene?
A nostro avviso il settore spaziale è uno dei più interessanti in cui investire in questo momento: è un settore di frontiera, in cui si possono fare investimenti redditizi ma che richiede grandi attenzioni.
L’esplorazione, i viaggi turistici e le applicazioni dei satelliti saranno una parte sostanziale dell’economia del futuro. Tutti i principali modelli economici prevedono un aumento importante della domanda di tutti i servizi legati allo spazio.
Lo spazio è un settore in estrema crescita, come quello delle auto elettriche. Non ci sono dubbi sul fatto che il mercato continuerà a crescere, la cosa difficile semmai è capire quali aziende decolleranno e quali aziende rimarranno indietro.
Al momento la maggior parte delle società coinvolte nel settore non è profittevole, per cui la fiducia degli investitori è essenziale e la crescita è una condizione essenziale alla continuità delle operazioni.
Investire in Startup che operano nel settore non è per tutti!
Bisogna stare soprattutto stare attenti alle aziende più piccole, che inevitabilmente soccomberanno in un mercato così tanto basato sui grandi capitali. Di certo la quotazione di SpaceX sarebbe interessante da questo punto di vista, soprattutto considerando che la società è già la più grande e la più avviata nel settore.
In generale bisognerà aspettarsi che i prossimi 3-5 anni saranno segnati da aziende che crescono molto in termini di fatturato, ma non generano profitti. Nei 5-10 anni successivi il mercato inizierà a consolidarsi, per cui sarà importante capire quali società rimarranno in piedi strada facendo. Investire in un ETF può essere un valido modo per risolvere questa situazione, puntando su tante aziende e sapendo che almeno una manciata di queste avranno un grande impatto.
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FAQ
No, al momento SpaceX non è quotata in Borsa. Questo significa che al momento non è possibile comprare azioni SpaceX, anche se ci sono tante alternative valide nel settore dello spazio.
Al momento SpaceX non è quotata in Borsa perché Elon Musk ritiene che gli obiettivi degli azionisti non possano essere in linea con quelli che lui ha per la società. D’altronde SpaceX ha l’obiettivo di portare la vita umana su Marte, mentre gli azionisti vogliono vedere un’azienda fatturare e produrre utili.
Al momento l’unica possibilità di vedere SpaceX quotata in Borsa sarebbe una seria crisi di liquidità. L’azienda dovrebbe perdere il supporto dei suoi finanziatori attuali e essere “costretta” a quotarsi, ma a quel punto sarebbe forse poco interessante comprare il titolo.
Indubbiamente lo spazio è uno dei settori in più forte espansione in questo momento. Il problema è capire quali aziende saranno destinate a prosperare e quanto tempo passerà prima che i player principali possano iniziare a produrre un profitto.