L’errore più grave e più comune che i trader commettono ogni giorno, spesso senza averne piena consapevolezza, è legato all‘investire emotivamente e senza particolare razionalità. Ma quali sono le caratteristiche dell’emotività negli investimenti finanziari? E in che modo poter gestire l’emotività?
Prima di iniziare, è bene mettere in evidenza che la scelta della piattaforma di trading è il singolo fattore che conta più di qualunque altro quando si fa trading.
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Indice
Quando nasce l’emotività
Combattere l’emotività non è mai molto semplice, anche perché molti trader non capiscono che in realtà l’emotività non sorge nel momento in cui si pone in essere un investimento, bensì molto prima, nella fase in cui si valuta se investire o meno. In tal frangente, sorge generalmente il primo indizio dell’emotività: la voglia di guadagnare e, possibilmente, guadagnare molto. Questa “ingordigia” non è naturalmente un elemento da abbandonare, poiché può essere un positivo stimolo, ma dovrete far attenzione affinché la voglia di guadagnare non contribuisca a ridurre la percezione del rischio, quasi come se gli alti rendimenti fossero dovuti e meritati. Cercate allora di trarre da queste prime righe i primi spunti di interesse: l’emotività influenza qualsiasi fase del vostro percorso di trading, fin dagli inizi. E ricordate altresì che l’ingordigia fa più danni di qualsiasi altro lato emotivo, come la paura di perdere che sorgerà più tardi.
Come contrastare l’emotività
Assodato che l’emotività vi farà compagnia in qualsiasi momento delle vostre esperienze di trading, bisognerà cercare ora di comprendere in che modo sia possibile contrastarla. Purtroppo, non è affatto facile combattere l’emotività, poiché l’emotività è istintiva e automatica, e solamente i trader più attenti alla gestione della propria sfera dei sentimenti e del raziocinio riusciranno probabilmente a ottenere risultati notevoli.
Di fatti, per poter combattere positivamente l’emotività occorre cercare di trasformare l’investimento da “scommessa” a “business”, modificando il proprio atteggiamento per renderlo più distaccato e professionale, disilluso e pragmatico. Oltre che, naturalmente, un comportamento pienamente consapevole di quelli che sono i propri effetti e le proprie conseguenze, il guadagno e la perdita massima possibile, le probabilità che si
verifichino e tutti quegli elementi che potrebbero avere un impatto negli investimenti sicuri che si sono sottoscritti o che si sta valutando di sottoscrivere. A margine di tale osservazione, occorrerà poi operare in un non certo meno difficile calcolo di convenienza, poco pionieristico e molto contabile.
Perché solo pochi trader riescono a combattere l’emotività?
A questo punto, si potrebbe porre un ulteriore tassello al nostro mosaico. Assodato che subire l’emotività è sicuramente l’errore più grave e comune dei trader, e assodato che l’emotività è qualcosa che vi accompagna sempre e comunque nelle vostre iniziative di investimento, ci si potrebbe domandare perché pochi trader hanno il giusto atteggiamento per poter contrastare l’emotività.
Ebbene, la risposta può essere ampia, complessa e profonda, ma non la si può esaminare se non si parte da un presupposto che potrebbe creare qualche malumore nei più suscettibili: in Italia la cultura finanziaria è piuttosto scarsa e mediamente inadeguata rispetto a quanto sarebbe preferibile, e rispetto all’elevato livello di innovazione raggiunto dai mercati e dagli strumenti finanziari.
In aggiunta, anche quando il trader si “mette di impegno” per poter colmare il suo gap culturale finanziario, spesso subentrano ulteriori determinanti che complicano il suo tentativo di poter porre in essere un completo e corretto approccio al mercato e alle scelte di investimento. Si pensi, nel lungo elenco di possibili punti, alla difficoltà di poter ricevere un’informativa completa, o ancora l’influenza dello spirito di imitazione che contagia molti trader durante i periodi di euforia finanziaria, con la conseguenza che si punta a replicare il comportamento di altri trader senza avere chiaro quel che sta accadendo o, ancora, ci si “fida” troppo ciecamente di suggerimenti e raccomandazioni lette su quotidiani, siti internet, ecc.
Ancora, è purtroppo molto comune l’errore di investire senza avere un piano di business, e senza tenere in considerazione la tipologia di attività finanziarie che si hanno già in portafoglio, e quali potrebbero essere gli effetti (anche in termini di diversificazione, di correlazione, ecc.) determinati dall’inserimento di nuovi asset.
Tra gli altri motivi di influenza eccessiva dell’emotività nelle proprie scelte, possiamo inoltre ricordare l’eccessivo investimento in strumenti non quotati o di difficile liquidabilità e la frequente abitudine di effettuare investimenti eccessivi in strumenti a lunga scadenza, senza avere poi modo o pazienza di attendere la maturazione della loro durata.
Infine, sottolineiamo altresì come molti trader non abbiano una profonda conoscenza di se stessi, della propria resistenza allo stress causato dalle perdite e delle proprie conoscenze.
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Un consiglio finale: non sopravvalutatevi!
Traendo le somme finali, appare chiaro da quanto sopra abbiamo riportato che molto spesso gli errori che vengono compiuti per emotività hanno un’origine comune: effettuare delle iniziative di cui non si ha esattamente l’esatta capacità di valutare la portata. Il tutto, con l’aggravante del trading online, che dovrebbe – almeno in linea teorica – rappresentare una straordinaria opportunità (effettuare delle negoziazioni di strumenti finanziari in maniera completamente autonoma, a casa propria) e che invece si tramuta fin troppo spesso in un mare tentatore, in cui si è portati a investire senza alla prima offerta che si riceve, poiché magari si è convinti da un amico che racconta i suoi mirabolanti successi, o perché si sono accumulate conoscenze superficiali che semplificano eccessivamente il panorama degli investimenti finanziari online. Insomma, il trading online dovrebbe essere un’evoluzione di grande spessore degli investimenti, ma finisce con l’essere una sorta di “lotteria finanziaria” in cui chiunque è convinto di poter ottenere con identici livelli di opportunità, e in cui le perdite vengono spesso ricondotte alla “sfortuna”.
Insomma, per tenere a bada l’emotività, iniziate innanzitutto ad avvicinarvi alla finanza con la stessa importanza e attenzione che potreste ad esempio riporre sul tema della salute, domandando informazioni prima di investire, valutando il profilo di rischio di ogni investimento, e così via. Evitate invece di gettarvi nella “mischia” finanziaria con troppa irruenza, facendosi trascinare dalle emozioni e da suggerimenti approssimativi.
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